Responsabile: Don Paolo De Luca,
Giorno e orario d'incontro: ogni martedì alle ore 18,30
Luogo privilegiato per l’ascolto comunitario della Parola di Dio sono le celebrazioni liturgiche, vissute con sempre maggior consapevolezza da parte di tutti i fedeli certi di vivere ogni volta un evento di salvezza e un incontro personale e comunitario con il Signore Risorto per essere autenticamente e fedelmente “pietre vive….costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo (1 Pt 2,5)”.
Di tutto ciò, il gruppo liturgico, guidato dal vice parroco, rappresenta un momento qualitativamente significativo della vita della comunità per la preparazione di ogni celebrazione, specialmente per quelle festive e domenicali. A tale appuntamento settimanale partecipano gli operatori liturgici (Ministri istituiti, ministranti, responsabile della Schola Cantorum, lettori, salmisti, catechisti, ecc.) oltre ai numerosi fedeli laici che vi prendono parte abitualmente. In tale sede, si svolge la lectio divina sulla Liturgia della Parola, tenuta dal parroco o dal diacono, con la preparazione di una scheda biblica di approfondimento, cui segue uno spazio riservato alle risonanze ed agli interventi dei partecipanti; successivamente vengono progettate le celebrazioni liturgiche tendendo conto delle indicazioni contenute nel Messale Romano e nei vari rituali. Ci si avvale, per la formazione liturgica anche della Rivista “La vita in Cristo e nella Chiesa”.
Compiti del gruppo liturgico
Le attività che un gruppo liturgico deve svolgere possono essere riepilogate attraverso cinque verbi: studiare, osservare, riflettere, programmare e verificare.
a. Studiare
Senza una formazione liturgica di base un gruppo liturgico non potrà mai svolgere con competenza la propria missione. Imprescindibile è un cammino di iniziazione al linguaggio liturgico accompagnato da un solido approfondimento sul senso della celebrazione cristiana e sulle dimensioni antropologiche e teologiche che la caratterizzano. Ma l’impegno di studio non può limitarsi solo agli aspetti teologici o, meno ancora, esclusivamente a quelli "tecnici" delle celebrazioni. Almeno altri due ambiti devono qualificare l’itinerario formativo di un gruppo liturgico: la Sacra Scrittura e la teologia della Chiesa e dei ministeri.
È bene riservare un’attenzione parare allo studio dei documenti magisteriali sulla liturgia, in particolar modo quelli che hanno realizzato il rinnovamento liturgico conciliare e le introduzioni ai nuovi libri liturgici.
Il gruppo liturgico, oltre a curare la formazione dei suoi membri, può farsi promotore di incontri catechetici aperti a tutti quei fedeli che volessero approfondire le proprie conoscenze in ambito liturgico.
b. Osservare
Un compito specifico del gruppo liturgico è quello di essere attento osservatore dell’assemblea. Prima di rendere il proprio servizio alla comunità bisogna conoscerne la composizione, la cultura, i problemi, la disponibilità o la difficoltà a lasciarsi coinvolgere...Viviamo un tempo di pluralismo culturale e religioso e ciò è riscontrabile anche nelle nostre assemblee. Le stesse Messe domenicali sono partecipate da gruppi molto eterogenei, sia per cultura che per grado di fede, è quindi importante che ad ogni specifica assemblea venga proposto lo stile celebrativo più adatto ed efficace. Ma uno stile celebrativo appropriato potrà essere conseguito esclusivamente osservando in profondità le comunità celebranti.
c. Riflettere
Ciò che viene appreso attraverso lo studio e ciò che emerge dall’osservazione delle assemblee deve condurre i componenti del gruppo liturgico a "riflettere insieme". È importante che le impressioni e le idee di ciascuno possano convergere in un dialogo fraterno e costruttivo. Si tratta di una riflessione matura, che non si lascia condurre da impressioni o capricci personali. È un dialogo comune che conduce a scelte celebrative veramente utili e non determinate da "smania riformatrice" dettata esclusivamente dal desiderio di novità a tutti i costi.
d. Programmare
Per giungere alla tappa della programmazione bisogna aver percorso le tre tappe precedenti: si può programmare solo dopo aver studiato, osservato e riflettuto.
Un primo impegno è quello della programmazione annuale. Ogni anno il gruppo liturgico deve stilare un piano di lavoro nel quale emergeranno le esigenze formative dei suoi membri, le scelte principali che caratterizzeranno le celebrazioni di tutto l’anno, gli eventi straordinari nell’ambito della vita parrocchiale (cresime, prime comunioni, anniversari particolari...).
È bene prevedere anche una programmazione periodica, specialmente in prossimità dei tempi più significativi dell’anno liturgico (Avvento e Natale, Quaresima e Pasqua). Un gruppo liturgico efficiente deve programmare la vita liturgica di questi tempi almeno due settimane prima del loro inizio.
Comunque, a scandire il cammino del gruppo liturgico sarà la programmazione settimanale. L’organizzazione delle Messe domenicali è un impegno costante. È importante sottolineare che il gruppo liturgico ha innanzitutto una "funzione di organizzazione" dei momenti celebrativi, pertanto non può e non deve addossarsi da solo la realizzazione delle liturgie. Dovrà invece stimolare e attivare i servizi che i diversi animatori o ministri sono chiamati a prestare, ognuno secondo le proprie capacità e la specifica preparazione.
e. Verificare
Come la programmazione anche la verifica dovrà essere annuale, periodica e settimanale. Verificare significa "fare la verità" su come sono state realizzate le celebrazioni e sulla loro efficacia reale. La verifica è quindi frutto di ulteriore osservazione e di ascolto dei membri dell’assemblea, ma nasce anche dal dialogo franco e aperto all’interno del gruppo liturgico stesso. Da una verifica seria scaturisce l’esigenza di nuovo studio, di ulteriore riflessione e di più appropriata programmazione.
Il gruppo liturgico cura tutta la dimensione della liturgia della vita della comunità. Le singole celebrazioni sono preparate adeguatamente e nulla è lasciato al caso o all’improvvisazione.